
Dal 4-06-2014 al 4-07-2014
Nei riflessi di pozzanghere e fontane l’eterna bellezza di Roma, una città senza tempo. Rumon è il nome con cui veniva chiamato il Tevere dagli antichi migranti.
Brunacci cattura l’attenzione del pubblico usando la magia dell’acqua, la sua capacità di offrire un punto di vista capovolto di ogni cosa. Sono i riflessi a trasformare i sanpietrini bagnati di pioggia in un dipinto senza cornice.
Ogni immagine è uno specchio nel quale il tempo non trova accoglienza, è una chiave di lettura per riconoscere una vocazione antica di «città del fiume».
La mostra fotografica è promossa dallo Stadio Domiziano e da Albavision, con il patrocinio di Roma Capitale Assessorato alle Politiche culturali e Centro storico, Biblioteche di Roma, Cna di Roma, in collaborazione con Cierregrafica media partner.