[:it]Che l’ars gladiatoria, a due millenni dalla sua origine, continui ad affascinare intere generazioni è ormai un fatto risaputo. Meno scontata è invece la possibilità di stimare, anche numericamente, la portata del fenomeno.
A testare il polso della situazione contribuisce, in questi giorni, il successo di pubblico della rassegna romana “Gladiatores e Agone sportivo”, in programma fino al 20 settembre presso l’area archeologica dello stadio di Domiziano, in via di Tor Sanguigna.
A due passi da Piazza Navona, i resti sotterranei dell’antico Circo Agonale fanno da cornice a una mostra unica nel suo genere: sei sezioni espositive, ricalcando il modello dell’archeologia sperimentale, celebrano l’evoluzione secolare della gladiatura, dal suo imporsi come fenomeno di massa intorno al 250 a.C. fino al suo inesorabile declino.
A soddisfare i palati più esigenti, un suggestivo allestimento curato dall’architetto Silvano Mattesini: dalle armature alle spade, dagli scudi alle cinture, oltre 300 reperti riportano in vita le gesta leggendarie dei gladiatori, i famigerati lottatori dell’antica Roma che prendevano il nome dalla piccola spada a doppio taglio con cui erano soliti fronteggiarsi, il gladio.
In esposizione anche armamenti da parata, elmi da cerimonia provenienti da diverse caserme gladiatorie e la ricostruzione – in apposite teche – delle varie coppie di combattimento che dovevano affrontarsi nell’arena secondo le regole del tempo.
In via eccezionale, ancora per pochissimi giorni, i visitatori hanno la straordinaria opportunità di rivivere in prima persona il mito dei gladiatori in una location mozzafiato, a cinque metri di profondità sotto il piano stradale.
Un’occasione irrepetibile, resa ancor più avvincente dagli allestimenti interattivi sulle origini millenarie dello stadio e delle discipline sportive in esso ospitate, opportunamente integrati nel percorso di visita agi scavi.
Per maggiori informazioni sulla mostra e sui servizi offerti in loco è possibile visitare il sito stadiodomiziano.com[:]